Una verità dimenticata dalla storia
Battaglie sanguinose, gas asfissianti, morti. Ma durante la prima guerra mondiale è successo anche questo...
La cosiddetta tregua di Natale ebbe inizio la vigilia di Natale del 1914, durante la prima guerra mondiale, quando i soldati tedeschi iniziarono a decorare la zona attorno alle loro trincee, nella regione di Ypres (Belgio), per il Natale. Cominciarono mettendo delle candele sugli alberi, quindi continuarono le celebrazioni cantando canzoni natalizie. I soldati britannici nelle trincee sull'altro lato del fronte risposero intonando canzoni natalizie in inglese.
I due schieramenti continuarono scambiandosi a voce degli auguri natalizi. Subito dopo ci furono inviti a incontrarsi nella "terra di nessuno", dove avvenne lo scambio di piccoli doni: whisky, sigari, cioccolata e simili. L'artiglieria nella regione restò muta quella notte. La tregua permise inoltre il recupero delle salme dei soldati caduti. Si svolsero delle vere e proprie cerimonie di sepoltura, nelle quali soldati di entrambe le parti piansero assieme i compagni morti.
[continua le lettura: Wikipedia]
La cosiddetta tregua di Natale ebbe inizio la vigilia di Natale del 1914, durante la prima guerra mondiale, quando i soldati tedeschi iniziarono a decorare la zona attorno alle loro trincee, nella regione di Ypres (Belgio), per il Natale. Cominciarono mettendo delle candele sugli alberi, quindi continuarono le celebrazioni cantando canzoni natalizie. I soldati britannici nelle trincee sull'altro lato del fronte risposero intonando canzoni natalizie in inglese.
I due schieramenti continuarono scambiandosi a voce degli auguri natalizi. Subito dopo ci furono inviti a incontrarsi nella "terra di nessuno", dove avvenne lo scambio di piccoli doni: whisky, sigari, cioccolata e simili. L'artiglieria nella regione restò muta quella notte. La tregua permise inoltre il recupero delle salme dei soldati caduti. Si svolsero delle vere e proprie cerimonie di sepoltura, nelle quali soldati di entrambe le parti piansero assieme i compagni morti.
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Hymne des fraternisès
Il testo della canzone che fa da colonna sonora: Hymne des fraternisès (Inno delle fraternizzazioni, o di coloro che hanno fraternizzato).
I hear the mountain birds
The sound of rivers singing
A song I've often heard
It flows through me now
So clear and so loud
I stand where I am
And forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home
It's carried in the air
The breeze of early morning
I see the land so fair
My heart opens wide
There's sadness inside
I stand where I am
And forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home
This is no foreign sky
I see no foreign light
But far away am I
From some peaceful land
I'm longing to stand
A hand in my hand
...forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home.
I hear the mountain birds
The sound of rivers singing
A song I've often heard
It flows through me now
So clear and so loud
I stand where I am
And forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home
It's carried in the air
The breeze of early morning
I see the land so fair
My heart opens wide
There's sadness inside
I stand where I am
And forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home
This is no foreign sky
I see no foreign light
But far away am I
From some peaceful land
I'm longing to stand
A hand in my hand
...forever I'm dreaming of home
I feel so alone, I'm dreaming of home.
Film ispirato a fatti realmente accaduti nelle trincee dell'Artois durante la prima guerra mondiale. Alla vigilia di Natale del 1914 soldati francesi, scozzesi e prussiani interrompono le ostilità per qualche ora e brindano all'anno nuovo tutti insieme. Quella notte cambia la vita di 4 personaggi: un prete anglicano, un tenente francese, un grande tenore tedesco e la donna che ama, un soprano. Nato e cresciuto da famiglia contadina di uno dei 10 dipartimenti territoriali francesi occupati dai tedeschi tra il 1914 e il 1918, Carion, dopo aver fatto una panoramica sulla vita in trincea – qualunque sia il fronte – fatta di polvere da sparo, sudore, fango, paura (e si era solo all'inizio), riesce a raccontare un fatto commovente romanzandolo ma evitando la trappola del buonismo banale e dando il suo contributo morale e pacifista.
tratto da "Il Morandini"
tratto da "Il Morandini"